"Museo dei dolmen" è un museo virtuale della preistoria e protostoria del Mediterraneo e dell'Europa Occidentale, ideato e diretto da Federico Bardanzellu.

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Dolmen Museum     

 

Preistoria e protostoria del Mediterraneo e dell'Europa Occidentale

 
Museo dei Dolmen

 

Movimenti di popoli nel Mar Mediterraneo

tra l’età del bronzo e l’età del ferro

 

1. I Popoli del Mare, chi erano costoro?  > Leggi tutto  

2. Iconografia dei guerrieri > Leggi tutto

3. Il collasso dell’età del bronzo > Leggi tutto

 

4. Bacino d’origine dei Popoli del Mare

     

guerrieri Meshwesh

Guerrieri Meshwesh

 

 

Shekelesh

Guerriero Shekelesh

 

 

guerrieri_pelasgi

Guerrieri Pelasgi

 

 

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Pelasgi prigionieri a M.Habu

 

 

Vaso miceneo da Ras-Shamra

 

      Da quanto illustrato sopra, è possibile identificare quattro bacini di provenienza dei Popoli del mare. Non sembrano esserci dubbi che i Lubu e i Meshwesh, tenuto conto della loro acconciatura, siano originari dell’Africa; possiamo identificare i primi con i Libici e i secondi con popolazioni provenienti dalle oasi più all’interno, forse dalla Nubia.

 

 

Per i Lukka, descritti in maniera abbastanza circostanziata anche negli archivi ittiti, sembra assai certa una provenienza dall’antica Licia (Arzawa); essi, però, avevano sbocco al mare, altrimenti Hammurapi III di Ugarit non avrebbe potuto inviargli una flotta armata.

I Lukka erano, quindi, gli antenati dei Lici del mondo classico. Originari dell’Asia Minore sud-occidentale (Caria?) dovrebbero essere anche gli Weshesh (da: Asya=Asia Minore).

 

 

  Maggiori difficoltà sorgono per l’identificazione degli altri gruppi etnici.

  Un’area anatolica immediatamente ad est della Licia, anch’essa dipendente dall’impero ittita ma in contatto con le popolazioni semitiche, dovrebbe essere la terra di origine dei circoncisi guerrieri Ekwesh , Shekelesh e Shardana. Nell’età del bronzo finale un luogo con tali requisiti può essere individuato nella Cilicia e nella vicina Pamfilia.

  Il capoluogo di quest’ultima regione, in età arcaica era la città di Sagalassos, che taluni, per assonanza, avrebbero individuato come sede d’origine degli Shekelesh.

  Della stessa estrazione culturale degli Shekelesh e, di conseguenza, abitanti in un territorio vicino, sembrerebbero i Tursha, indossando un abbigliamento molto simile, pur non essendo circoncisi.

  Molti studiosi hanno fatto notare che, in Cilicia, molto vicina alla città di Adana, dove è possibile localizzare i Danai, è situata Tarso o, in semitico, Tarsish, i cui abitanti potrebbero essere stati i Tursha.

  Sino all’età del bronzo recente, l’area era sotto il controllo degli Hurriti, una popolazione retta da una dinastia parlante una lingua indoaria, imparentata con l’antico indiano.

  E’ possibile che la lingua dei Tursha, degli Shekelesh e degli Shardana appartenesse al ceppo indoario.

  Possiamo soprassedere ad effettuare un’indagine approfondita sugli Ekwesh, tenuto conto dell’assenza di citazioni di questo popolo nei rilievi di Medinhet Abu.

 

 

  Infine, Pheleset, Tjeker e Denyen, che indossano lo stesso copricapo piumato, sembrerebbero provenire dall’area egea, estesa anche alla costa anatolica sud-occidentale e a Cipro.

  Le caratteristiche complessive dell'esercito dei Popoli del mare, infatti, sembrano conformarsi a quelle dell'esercito greco-miceneo così come riportate nei poemi omerici: esso appare, cioè, come l'espressione di comunità autonome a base personale, con un proprio territorio, una propria complessa conformazione etnica, una propria interna gerarchia.

  E’ interessante notare come nei due poemi omerici uno dei nominativi con cui viene indicato l’esercito greco è quello dei Danai. E’ una denominazione minoritaria rispetto al corpus delle occorrenze (solo 159, contro 723 di Achei e le 227 degli Argivi), ma sembrerebbe indicare un gruppo etnico a sé stante, la cui etimologia si adatta abbastanza bene a quella dei Denyen di Medinhet Abu. E’ un ethnos, inoltre, abbastanza collegato a un’area micenea orientale . Gruppi micenei, infatti, avevano cominciato a insediarsi in Anatolia e nel vicino Oriente già nel XV sec. a.C.

 

 

Alla vigilia dell’apparizione dei Popoli del mare ai confini egiziani, la ceramica del tipo Miceneo III B era diffusa in tutto il Mediterraneo orientale.

  Inoltre, proprio a Cipro, a partire da quel periodo, si compie un processo di miceneizzazione che avrebbe formato sull’isola un dialetto imparentato all’arcadico, una scrittura simile alla lineare B e l’ethnos Da-du-na – così come riportato nei documenti assiri – la cui terminologia è adattabile a quella degli omerici Danai. Come detto, i sovrani dei Danai, (nella forma accadica Da-nu-na) sono citati nella lettera di Abimilki di Tiro, rinvenuta nell’archivio di Ugarit . James Mellaart localizza tale regno nei pressi dell’attuale Adana (Cilicia, Turchia) , da dove i Danai sarebbero salpati per riconquistare Cipro, dopo il breve intermezzo ittita del 1200 a.C.

  Non è affatto escluso che anche altre popolazioni provenienti dalla Cilicia ed affini ai Danai si siano insediate a Cipro in quel periodo.

 

 

Nei poemi omerici è individuabile, tra gli alleati degli Achei, un’altra etnia collegata all’oriente miceneo: quella dei Teucri . Tale nominativo si adatta benissimo ai Tjekker, di cui Mellaart propone la derivazione dalla Panfilia (costa dell'attuale Turchia sud occidentale).

  Anche il terzo popolo raffigurato con copricapo piumato nelle iscrizioni egizie, i Pheleset,, trova un riscontro etimologico nell’area egea. I Pheleset,, infatti, possono essere identificati con i Pelasgi, popolazioni abitanti in zone periferiche della Grecia (Arcadia, Tessaglia, parte di Creta, alcune delle Cicladi, non esclusa la costa egea dell'Anatolia) e, all' epoca, ormai completamente miceneizzate.

  La maggior parte degli studiosi ritiene che il popolo del mare dei Pheleset provenisse dall’isola di Creta, denominata Keftiu, dagli Egiziani. Ciò si evincerebbe dall’identificazione del toponimo Keftiu con la Caphtor della Bibbia, terra d’origine dei Filistei, i quali – come si vedrà – non sarebbero altri che i Pelasgi insediatisi in Palestina, dopo la sconfitta di Djahy.

  Queste popolazioni, pur non essendo tutte originarie della Grecia facevano parte del Commonwealth greco-miceneo, quanto meno per condividerne la tipologia della ceramica. Ciò costituisce un consistente indizio archeologico, per individuare l’espansione dei Popoli del mare nel bacino del Mediterraneo, in particolare quando i ritrovamenti della ceramica del tipo Miceneo III C in particolare quando quest’ultima, all’analisi neutronica, si rivela non importata ma prodotta sul posto.

  Mentre Teucri e Danai erano sicuramente parlanti la lingua greca, non è ancora chiaro quale fosse la lingua parlata dai Pelasgi alla fine del XIII sec. a.C..

 

        

 

5. I Popoli del mare nel Levante siro-palestinese > Leggi tutto

6. L’invasione dorica della Grecia > Leggi tutto

7. I Popoli del mare in Sardegna e in Corsica > Leggi tutto

8. I Popoli del mare in Sicilia e nell’Italia peninsulare > Leggi tutto

9. L’età del ferro > Leggi tutto

10. Fenici oltre le colonne di Melkart > Leggi tutto

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